Finocchio selvatico

Foeniculum vulgare

  • Famiglia: Apiaceae
  • Fogliame: Deciduo
  • Categoria: Piante aromatiche
  • Consigliata per: Orto e Frutteto
  • Temperatura min.: -20 | -15 °C
  • Altezza: 1,5 — 2,5 metri
  • Terriccio: Terriccio, Sabbia, Universale, Per piante mediterranee, Bio per ortaggi, Bio per aromatiche
  • Larghezza: 0,1 — 0,5 metri
  • Esposizione: Soleggiata , Parzialmente ombreggiata
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Il finocchietto (Foeniculum vulgare) è originario delle regioni mediterranee, spontaneo e molto comune nel Centro-Sud, negli ambienti aridi. Il finocchietto è una pianta nutrice di numerose specie di farfalle, compreso lo splendido macaone, i cui bruchi variopinti sono spesso rinvenuti sui fusti di questa pianta. Al Sud è una erbacea perenne (mentre al Nord si comporta come annuale) intensamente odorosa, alta 50-200 cm, con fusto eretto color verde-bluastro, glabro. Le foglie sono pennate, ampie, con segmenti filiformi di 1-5 cm, di colore verde scuro, a simili ad una piuma o una trina ricadente. Fiorisce da maggio ad agosto producendo ombrelle di 4-10 cm di diametro composte da numerose ombrellette di piccoli fiori gialli. I frutti sono acheni costoluti, oblunghi, ovali e appiattiti, di 5-10 mm di lunghezza, di colore verdastro o grigiastro.

Consigli di coltivazione

Con la coltivazione si è diffuso fino all’Europa centrale, dove però si comporta da pianta annuale e non produce seme. Si può coltivare nell’orto ma anche in un capiente vaso sul balcone, con terreno calcareo misto a sabbia, in posizione riparata ma ben illuminata dal sole per gran parte della giornata. Si semina in primavera, bagnando molto fino alla germinazione, mentre non richiede assolutamente concimazioni. E’ poco resistente al freddo del Nord Italia, dove è specie annuale.

Da non dimenticare

Le foglie sono l’ingrediente principale della pasta siciliana con le sarde. I semi insaporiscono zuppe, salse, carni come lo spezzatino di coniglio alla marchigiana, pesci, marinate, salumi come la finocchiona toscana, conserve come le olive in salamoia.

Finocchio selvatico: come e quando irrigare

Poco esigente ed adattato al clima mediterraneo, richiede irrigazioni in estate, meglio se abbondanti quando le temperature raggiungono i massimi valori. 

Per irrigare le piante aromatiche con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotare il tubo di una pistola multifunzione con getto concentrato, aerato, nebulizzato o doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua. 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità e bagnando alla base o sul terreno, senza bagnare le foglie delle piante. Si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

Per le piante aromatiche in terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore elettronico, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale per le piante aromatiche in vaso è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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